al riparo di vuoti simulacri

Non so più che suoneria usare sul mio cellulare, ognuna mi ricorda una telefonata, un momento. Le scorro veloci, trovo anche quella dedicata a mia figlia… no questa no… magari metto il vibro, penso, ma subito  mi ritorna in mente quella sera.

Paesino a mezza strada tra Urbino e Pesaro, 22 maggio 2009. Mi aspettano cena a base di tartufo e notte bianca. Sono seduta al ristorante con mio marito e dei suoi clienti, parlano ma non riesco a seguirli, sento vibrare in continuazione il telefono. Apro la borsa e lo guardo, nulla suona solo nella mia testa ma decido di tenerlo sulle gambe sotto il tovagliolo e lo risento vibrare. Sbircio sotto il tovagliolo e questa volta vibra sul serio. Non faccio in tempo a rispondere che la Elisa comincia a parlare.

E’ sconvolta, non mi saluta né tantomeno si assicura che sono io, mi inonda di parole pronunciate velocissime. Talmente veloci da non riuscire nemmeno a capirle. I commensali mi guardano e mi trovo costretta a sorridere e ad alzare le spalle in segno di scusa. E poi le parole le capisco e sono le uniche che ricordo:

 

Molte di quelle donne adoranti che frequentano la stanza di IO.Lestat erano fake, pare messe li per attirare gente. I controlli fatti dai responsabili della chat non lasciano dubbi: la notizia è confermata ai massimi livelli IO.Lestat impiega decine di account femminili. E per questo motivo

IO.Lestat è stato sbattuto fuori dalla chat.

 

Ricordo le guancie infiammarsi, il sudore freddo, le labbra stringersi. Devo essere sbiancata perché i miei ospiti mi guardano attoniti e muti avvertendo la tensione che la telefonata mi ha creato. Riesco a dire solo << sei sicura?>>. << Si, tutto confermato>>. Poso il telefono, sorrido di circostanza e vado alla toilette.

Ormai era la mia mente ad essere in piena e la sento sfociare sulle mie guancie. Aspetto, mi calmo, metto a posto il trucco, rispolvero un sorriso ma alle mie lacrime si sovrappone la rabbia.

Non ha senso. Nessun senso. Qualcuno vuole spiegarmelo per favore?

Un uomo che si descrive tanto sexy e sensuale che bisogno ha di attirare nella sua chat gente utilizzando simulacri femminili che certo non sono utili al suo viscido gioco di seduzione. Gli serve attirare uomini con false donne? Con tante donne sospiranti che fanno la fila per parlargli perché perdere tempo a travestirsi?

Certo, se quelle donne sospiranti coi loro riflettori a forma di cuore che lo inondano e lo ammantano di luce e fascino capace di creare curiosità .. fosse lui, sempre e solo lui, tutto prenderebbe forma inizierebbe a riempirsi squallidamente di senso. 

Sempre se si può parlare di senso quando una donna vera e reale elemosina le attenzioni di IO.Lestat se lo contende  con rivali accanite e gelose cerca rifugio nelle braccia di colui che quelle false rivali accanite e gelose le ha pensate, create e le anima.

Duellando contro quella donna vera e reale da una parte, rassicurandola dall’altra nelle vesti dell’ IO.Lestat  benevolo che le regala attimi del suo tempo facendola sentire meravigliosamente vincitrice e intimamente debitrice allo stesso momento…

Mio Dio! Ma che sto dicendo.

Rileggendo quello che ho appena scritto forse un senso lo avverto, forse è solo nausea.

Squarciandosi il velo dei suoi trucchi qualunque mago apparirebbe finalmente per quello che è: uno che si nasconde e seguendo bisogni infantili si fa lodare da schizofrenici simulacri vuoti che lui stesso manovra.

Un modo facile per farsi notare se non rasentasse la follia patologica.

Incubus e succubus IO.Lestat, burattino e burattinaio!

 

la nikki

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