come avesse preso a calci un favo

Cena leggera, caffè servito che siamo già davanti al monitor dove scorrono pigre righe di monosillabici saluti, un’altra tremenda afosa serata d’estate scorre. Due donne tanto distanti eppure così vicine. Discorsi leggeri.

Un uomo in chat annuncia “Eccolo! Arriva!” come avesse preso a calci un favo caduto la stanza sembra rianimarsi, i novizi chiedono chi. Attesa, tensione come prima che la rockstar appaia. Eccolo, sommerso dall’affetto della sua gente, il suo “sera gentaglia” apre lo show nel tripudio festante di saluti.

Sono stupita incredula che l’uomo di cui da giorni continuiamo a parlare. Un uomo inesistente se non inserito in questo immaginario riesca a provocare questo entusiasmo. Mi dovrebbe risollevare il fatto che mia figlia non sia la sola ad averne subito l’influenza e invece mi spaventa mi spaventa a morte.

Bisogna attendere un poco, ma Elisa che fino a quel momento era acciambellata come Garfield assume ora la posizione rigida di una telescriventista del Cremlino, la Elisa che non dovrebbe entrarci nulla se non come spettatrice e testimone è tesa e attenta come se fosse sotto esame di chi poi di quel nic appena entrato coperto di persone adoranti come un nome su uno schermo possa essere una star.

Scruta il monitor, apre una finestrella, la Elisa mi parla senza guardarmi: “cosa vuoi che gli dica?” – silenzio. Non so proprio da che parte cominciare, lo ammetto ero tanto determinata prima, quanto confusa ora. La telescriventista spezza lo stallo con semplice femminile efficacia: “Ciao Alex” – silenzio.

Nessuna risposta! Forse ha saputo e vedere il nic di mia figlia questa improvvisa apparizione lo lascia interdetto, più che comprensibile.  “Perchè non risponde?” – “fagli capire chi siamo, diglielo che son la Giovanna” e la telescriventista esegue: “Alex sono la mamma di …” Di botto lo schermo cambia, i colori cambiano, le persone cambiano, il monitor diventa scuro. Un tipo ci insulta.  

Sgrano gli occhi, non comprendo. “Ci ha sbattute fuori!” sentenzia Elisa, “e che significa”  gli chiedo “dammi un minuto provo a rientrare con il mio nic“. Sbattute fuori rientrare verbi reali usati in un contesto virtuale non riesco nemmeno a capire cosa mi sta dicendo. La Elisa dopo aver trafficato completa la diagnosi: “e l’ha anche bloccata!” col tono di chi sembra scusarsi. “Significa che non potrai parlarci ha chiuso i canali di comunicazione con noi e che non c’è nessun altro modo per parlare a chi ha deciso di non voler parlare con te“. Eccolo il motivo del tono di scusa..

Deve avere dei problemi con la parola mamma!” – esclamo piu per alleggerire l’attimo che per altro. Non avrei mai immaginato. Ci sono rimasta male! Elisa sorride alla battuta e continua a trafficare con la chat, ora in privato con un suo amico. “Inutile star qui, son stanca, vado a dormire”.

Guardo il mio viso riflesso nello specchio del bagno. Appare calmo ma dentro mi sento esplodere. Magma nello stomaco, tempie pulsanti. Prendo dall’armadietto l’acqua termale, la spruzzo su tutto il viso e mentre sfilo gli orecchini, continuo a guardarmi e penso… Vorrei pensare, forse meglio rimandare a domani. Meglio!

Sera gentaglia!

 

la nikki

 

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